Stop a piscine, palestre, centri termali e tutte le attività sportive: si salvano solo gli agonisti, ma le partite si giocano senza pubblico. Stop anche alle sale giochi, così come per cinema e teatri anche all’aperto, nonché parchi divertimento.
Chiusura completa la domenica e i giorni festivi per tutte le attività di ristorazione e chiusura anticipata delle stesse per il resto della settimana. L’ultima bozza del nuovo Dpcm è un bagno di sangue per l’economia e descrive praticamente un nuovo lockdown che tutti, premier Conte in primis, negavano solo fino a pochi giorni fa. Prima, cioè, dell’impennata dei contagi.
Per le attività di ristorazione (tra cui bar, pasticcerie, pub, ristoranti) si va verso l’apertura dal lunedì al sabato, esclusi i festivi, dalle ore 5 alle ore 18 e, come detto, la chiusura tout court la domenica.
Il consumo al tavolo è consentito per
un massimo di quattro persone per tavolo, ma devono essere tutte conviventi. Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24 la ristorazione con
asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Non c’è il coprifuoco, salvo restrizioni maggiori dei singoli territori. Dopo le 21 le autorità locali possono, come già accade dall’ultimo Dpcm, chiudere piazze e via della movida.
Il nuovo Dpcm raccomanda anche di non spostarsi, sia con mezzi pubblici sia privati, dal proprio comune di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.